Per decenni, la popolarità di uno sport si è misurata con parametri chiari: audience televisiva, biglietti venduti, pagine di giornale. Un mondo lineare, con un racconto trasmesso dall’alto verso il basso. Oggi, quello scenario è stato rivoluzionato. Lo sport è diventato orizzontale, interattivo, distribuito. La sua nuova popolarità non si misura più solo in prima serata, ma nel tempo che milioni di persone dedicano a creare la propria squadra, a studiare classifiche e a sfidarsi in leghe fantasy.
Il tifo si è evoluto in partecipazione attiva, analisi e gioco. E quel gioco ha iniziato a contare davvero.
Lungi dall’essere un passatempo di nicchia, i fantasy sport rappresentano oggi una delle forme più coinvolgenti e diffuse per vivere la passione sportiva. Non ci si limita più a seguire un evento, ma lo si prepara, lo si interpreta e se ne prolungano le emozioni. Sono diventati una palestra di numeri e intuizioni, capaci persino di avvicinare neofiti a discipline prima ignorate.
I dati confermano la portata del fenomeno. Secondo una ricerca di Grand View Research, il mercato italiano dei fantasy sport ha superato gli 867 milioni di dollari nel 2023, con una proiezione che sfiora i 2 miliardi entro il 2030. Ma l’impatto più sorprendente è quello culturale: il modo in cui questa dinamica sta riscrivendo la relazione tra chi gioca e chi guarda, tra partecipazione e semplice fruizione.
Il Caso Fantacycling: Un Ecosistema per la Passione a Due Ruote
In questo scenario di profonda trasformazione, un caso emblematico arriva da uno sport tradizionalmente meno esposto a queste dinamiche: il ciclismo. Fantacycling, un’app nata nel 2020 e oggi disponibile in quattro lingue, ne è l’esempio perfetto.
Partita come una piattaforma per giocare al fantaciclismo, si è rapidamente evoluta in un ecosistema completo. Attorno al gioco, i fondatori hanno costruito un mondo di contenuti: approfondimenti editoriali quotidiani, dirette streaming e persino una sezione e-commerce. Qui, in un curioso contrasto con l’anima digitale del progetto, un oggetto vintage come le biglie da spiaggia personalizzate è diventato un inaspettato successo di vendite. La possibilità di creare leghe geolocalizzate ha inoltre dato vita a vivaci micro-comunità territoriali.
Sostenuto nelle sue prime fasi dal programma di accelerazione Bocconi for Innovation, il progetto mira a dare una casa comune a una passione, quella per il ciclismo, spesso vissuta in modo solitario e frammentato.
Crescita Esponenziale Guidata da Strategia e Collaborazioni
Una parte significativa della crescita di Fantacycling è legata alla collaborazione con Warner Bros. Discovery, che ha permesso di dare visibilità a gare minori e di accendere i riflettori sul circuito femminile. Il vero punto di svolta, però, è arrivato con l’ingresso di un ambassador d’eccezione: l’ex campione Philippe Gilbert, oggi volto esclusivo del ciclismo su Eurosport. Dal suo arrivo, gli utenti attivi sono triplicati e oltre un terzo della base utenti proviene dall’estero.
Nata come una community di appassionati italiani, Fantacycling conta oggi più di 130.000 utenti registrati. I numeri ne testimoniano il successo:
- Oltre 4,5 milioni di visualizzazioni su YouTube, di cui circa un milione registrato nel solo 2025.
- Più di 13 milioni di visualizzazioni dei contenuti social negli ultimi tre mesi.
- Una base complessiva di 2,8 milioni di utenti raggiunti.
Dietro questo progetto ci sono quattro ragazzi toscani con esperienze diverse, dal giornalismo allo sport fino all’innovazione digitale, uniti da un’unica visione.
“Non siamo mai partiti per raccontare il ciclismo dall’alto,” spiega Camillo Castellani, co-founder di Fantacycling. “La nostra forza è sempre stata nel viverlo dal basso, insieme a chi lo ama. Alcuni vengono per giocare, altri per informarsi o per conoscere nuove gare, ma dentro Fantacycling nessuno è uno spettatore passivo”.
In un panorama sportivo dove spesso il racconto si ferma al risultato, Fantacycling rimette al centro il percorso. Non solo quello dei corridori in gara, ma anche quello dei suoi appassionati: un viaggio fatto di scelte, scoperte e legami. Un modo nuovo per vivere lo sport, senza alzarsi dal divano ma senza, nemmeno, restare fermi.