“L’arrivo del Giro d’Italia in Lombardia rappresenta un’ulteriore vetrina per valorizzare le bellezze e il patrimonio culturale dei nostri territori”. Così l’assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Francesca Caruso, sul passaggio della corsa rosa in Lombardia.
“Il Giro – prosegue l’assessore – è da sempre una manifestazione che permette di scoprire luoghi magari poco noti al grande pubblico. Luoghi che però custodiscono un patrimonio di bellezza e cultura, e che tramandano le tradizioni e le identità locali”.
“In sella alla loro bicicletta i campioni del Giro con la loro tenacia, fatica e velocità, riescono a farci cogliere la bellezza dei territori e dei paesaggi che attraversano”.
“Il mio percorso politico mi ha portata a impegnarmi già da tempo nell’ambito della promozione di una cultura della sicurezza stradale, soprattutto a livello territoriale. E il ciclismo si inserisce perfettamente in quest’ottica”.
“I nostri laghi, le nostre montagne e le nostre città diventano così la cornice ideale per celebrare il connubio tra sport e cultura, quest’anno in particolare, grazie alla straordinaria opportunità data da Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”.
“Nella tappa di domenica 21 maggio con arrivo a Bergamo, il Giro darà lustro a importanti siti di interesse culturale della nostra Regione, oltre alle bellezze artistiche cittadine di cui Bergamo è ricca. Penso ad Almenno San Bartolomeo, con il parco del Romanico e la meravigliosa ‘Rotonda di San Tomè’, esempio unico di architettura religiosa medievale con la sua pianta circolare. E ancora il Museo del Falegname Tino Sana, con la sala dedicata alla bicicletta che espone esemplari dal 1820 a oggi. In ultimo, ma non per importanza, i siti Unesco presenti sul territorio”.
“L’arrivo delle tappe del Giro d’Italia – conclude l’assessore – è sempre un motivo di festa e orgoglio per le singole comunità locali, che celebrano l’evento anche con opere destinate a durare nel tempo e a diventare patrimonio artistico.