L’agenzia di sport management EIS e la piattaforma di digital intelligence Virality hanno condotto una ricerca sui profili Instagram di calciatori, calciatrici e squadre che militano nei nostri principali Campionati, per scoprire cosa si cela dietro le fan-base digitali di quelli che sono sempre più influencer e fonte di ispirazione per diverse generazioni. Tanto per cominciare, scopriamo che i calciatori hanno molto più seguito dei Club. Riguardo la Serie A, in 15 Club su 20 c’è almeno un giocatore con più follower rispetto al Club di appartenenza. Emblematico il caso dell’AC Monza che ha 4 giocatori più seguiti rispetto il proprio profilo ufficiale.
A livello quantitativo sono premiati i giocatori che nella stagione scorsa hanno militato in un Campionato straniero. È il caso del brasiliano Mateus Henrique e dello spagnolo (in prestito dall’Arsenal) Pablo Marì, che hanno più follower, ad esempio, dei compagni di squadra Domenico Berardi e Matteo Pessina, pur “valendo” molto meno secondo TransfertMarkt. Analizzando la composizione della loro fan-base scopriamo che sono seguiti sia dai vecchi tifosi all’estero che dai nuovi tifosi in Italia.
È interessante notare come il target principale di tutti i giocatori sia la Generazione Z (18 – 24 anni), mentre quello dei Club sono i Millennials (25 – 34 anni). Tutti i calciatori di A e di B hanno una fanbase in prevalenza maschile (oltre il 60%). Stesso dicasi per i Club, dove però la sproporzione maschi/femmine è del 70/30. Non manca però chi fa eccezione: l’Azzurro Matteo Pessina ha una maggioranza di follower donne (53%). A differenza di quanto si potrebbe pensare, anche tra le donne c’è una lieve preponderanza di follower maschili (la media è del 52%), ma il target cui si rivolgono principalmente è più alto: 25-34 anni. In generale sono poche le calciatrici che hanno una fanbase in prevalenza femminile.
In media l’engagement rate dei calciatori di Serie A, ossia il rapporto tra numero di follower e interazioni con i contenuti (like, commenti, condivisioni e salvataggi) è del 10,3%, molto superiore a quello dei Club, che invece è fermo all’2,5%. Il valore dei calciatori è di per sé molto significativo se si considera che l’engagement rate medio di una campagna di influencer marketing è del 4/5%.
Su questo fronte anche le donne registrano buoni dati, considerata la media di 6,90%, ma sono i calciatori di Serie B con quasi il 12% di engagement rate medio a vantare il rapporto migliore con la propria community. Questa exploit potrebbe dipendere dal fatto che, rappresentando soprattutto squadre di provincia, i giocatori di B riescono ad incarnare meglio il legame con il territorio. Non a caso la loro fanbase è per oltre il 70% residente in Italia (contro, ad esempio, meno del 50% delle Serie A). Il calciatore che su tutti si distingue è il 19enne turco Emirhan İlkhan, passato da poco dal Torino alla Sampdoria, che riesce a coinvolgere quasi una persona su due della sua community fatta da 114.000 follower.
Attraverso l’incrocio ponderato di una serie di valori, Virality è in grado di attribuire uno “score” a ciascun profilo monitorato e da qui stilare un ranking. In questo modo scopriamo, ad esempio, che i giocatori di Serie A, con 64,90 punti di media, hanno profili Instagram che performano meglio di quelli della Serie B (56,17) e delle donne (52,93). La palma di migliore se la contendono Sofyan Amrabat con 88 punti, Lautaro Martinez con 85 e Sandro Tonali con 83, tutti militanti nel massimo Campionato. È evidente che su questo valore, che tiene conto di tutti gli indicatori più sensibili per la piattaforma, ha pesato molto l’exploit ottenuto da questi giocatori al recente Mondiale in Qatar. Solo a settembre, ad esempio “Il Toro” ne aveva 7 in meno, mentre il marocchino della Fiorentina viaggiava addirittura intorno ai 70 punti.