Modernizzare gli impianti sportivi italiani e affrontare con decisione le sfide legate al gioco d’azzardo. Sono questi i due obiettivi del settore calcio. O perlomeno, quelli che dovrebbero essere, secondo il presidente della FIGC Gabriele Gravina, intervenuto di recente al convegno “Stadi intelligenti e sostenibili: verso una nuova era dello sport in Italia”.
L’evento, andato in scena al Senato della Repubblica, ha riunito rappresentanti del mondo politico, sportivo e imprenditoriale per discutere il futuro delle infrastrutture calcistiche nel nostro Paese. Un confronto quanto mai necessario, ha sottolineato Gravina, alla luce del ritardo accumulato dall’Italia rispetto ad altri Paesi europei.
“È indispensabile un intervento rapido, strutturato e normativamente chiaro”, ha spiegato il numero uno della Federcalcio, rilanciando una proposta già discussa in passato ma mai attuata: destinare l’1% del gettito delle scommesse sportive a un fondo per la realizzazione, l’ammodernamento e la messa in sicurezza degli stadi.
“Si tratta di una proposta di certo non nuova, ma sicuramente importante per entrambe le filiere: quella del betting e quella sportiva”, ci spiegano dalla redazione di Giochi di Slots. Un cambiamento che ricalca il modello inglese, dal momento che in Premier League una quota delle scommesse viene da anni reinvestita nel sistema calcistico. E stessa cosa accade in Francia, in Portogallo, in Grecia. Da noi, invece, la proposta si blocca, si ferma, rimane impantanata. E invece sarebbe fondamentale per far ripartire un settore che vede sempre meno investimenti, soprattutto per quanto riguarda gli stadi. Le società inseguono da anni l’impresa di uno stadio di proprietà, ma le trattative e i progetti si fermano quando si trovano di fronte al muro delle leggi, dei ricorsi, della burocrazia e della mancanza di fondi.
Lo sanno bene a Roma, dove il progetto dello stadio a Pietralata è quasi giornalmente contestato e rischia anche questa volta di saltare. Stessi ostacoli urbanistici e burocratici che Inter e Milan stanno incontrando per la realizzazione del nuovo San Siro, mentre qualcosa di più concreto si muove a Firenze, dove i lavori per l’ammodernamento dell’Artemio Franchi partiranno entro questa estate, e a Bologna, dove la data da non mancare è quella del centenario, nel 2027.
“La proposta interessante è che, al fianco della destinazione infrastrutturale, Gravina ha parlato anche di un altro progetto su cui investire i fondi derivanti dal gambling”, continuano ancora da Giochi di Slots. “Ed è quello della prevenzione del gioco patologico”. Per il numero uno della FIGC si tratta infatti non solo di una “questione economica”, ma di una “responsabilità sociale”, su cui il calcio “può e deve contribuire alla tutela della salute pubblica”.
Adesso però serve dare seguito a queste proposte. Serve un tavolo permanente tra il mondo politico, il mondo dello sport e il mondo del gambling per “partecipare, proporre, collaborare”. In ballo ci sono due grandi temi: il rinnovamento degli stadi, un’esigenza strategica per la sicurezza, il benessere e lo sviluppo dell’intero movimento calcistico, e poi la tutela dei giocatori patologici e delle dipendenze legate all’azzardo. Due temi caldi, due temi forti. Due temi su cui c’è bisogno di intervenire in fretta.