Con Simone Giannelli si conclude il viaggio di Herbalife in cinque delle discipline olimpiche insieme ai campioni del team Herbalife24. Dopo la scherma con Arianna Errigo, il nuoto di fondo con Rachele Bruni, il canottaggio con Giuseppe Vicino e il tennis con Fabio Fognini, ora è la volta del pallavolista della Trentino Volley: grazie a Simone, daremo uno sguardo alla sua storia personale e di atleta, a curiosità sulla pallavolo alle Olimpiadi, alle caratteristiche della disciplina con le esigenze nutrizionali e di integrazione di chi pratica questo sport.
Con gli appuntamenti tematici su ciascuna delle discipline del Team H24, Herbalife, da sempre attenta a uno stile di vita sano e attivo, ha voluto contribuire alla diffusione della cultura dello sport, che insieme a una corretta ed equilibrata alimentazione, favorisce lo sviluppo ottimale del nostro organismo.
La storia di Simone
Giovane, maturo, umile, forte, con i piedi per terra, saggio.
Questi gli aggettivi con cui spesso è descritto Simone Giannelli, il palleggiatore della Trentino Volley (classe ’96) che a soli 18 anni è stato nominato miglior giocatore della finale scudetto 2015.
Ma di record Simone ne ha raggiunti altri: è stato, ad esempio, il più giovane giocatore nella storia della Trentino Volley a esordire nella massima serie, all’età di 17 anni, 2 mesi e 18 giorni.
Nel 2015, a 19 anni, arriva la prima convocazione in Nazionale, e con la maglia azzurra Simone vince, proprio l’anno scorso, la Medaglia d’Argento alla coppa del Mondo e la Medaglia di Bronzo al Campionato Europeo.
Simone è nato a Bolzano. Lo sport ce l’ha sempre avuto nel sangue: figlio di un allenatore di tennis, oltre alla disciplina paterna ha praticato anche calcio, nuoto e sci. Ha iniziato a giocare a pallavolo per via della sua altezza: due metri tondi tondi. A 14 anni già prendeva il treno per allenarsi con l’under 14 della Trentino Volley: 60 km di strada ferrata da fare ogni giorno, subito dopo scuola, per raggiungere i suoi compagni e trasformarsi, allenamento dopo allenamento nel campione che è adesso. 60 km, e i compiti fatti durante il viaggio di ritorno a casa nonostante la stanchezza post allenamento, per volare fino a Rio quest’estate e partecipare con la maglia azzurra alle Olimpiadi.
Frequenta il primo anno di Scienze dell’Alimentazione perché – dice lui – per uno sportivo è fondamentale alimentarsi nel modo corretto ed è appassionato di libri fantasy.
“Far parte del team Herbalife accanto a degli atleti così forti e con tanta esperienza alle spalle è una grande soddisfazione per un giovane come me che ha ancora molta strada davanti.
Come atleta di uno sport di squadra so benissimo quanto conti il contributo di ciascuno per il raggiungimento di un risultato, così come avere a fianco partner che garantiscano eccellenza e qualità può fare la differenza.
Per me è sempre stato molto importante alimentarmi nel modo corretto, perché credo che la nutrizione sia un aspetto determinante per chi fa sport ad alti livelli. Ora che sono andato a vivere da solo ho qualche difficoltà in più a portare a tavola ciò che mi fa bene, ma con l’aiuto di Herbalife e grazie a quanto sto imparando alla facoltà di scienze della nutrizione, sono sicuro che riuscirò a mantenere l’allenamento… anche a tavola”.
Spigolature olimpiche…e non solo
La storia della pallavolo alle Olimpiadi ha un inizio piuttosto recente: è solo con l’edizione del 1964 a Tokyo che questa disciplina è stata ammessa ai Giochi Olimpici, da subito per squadre sia maschili che femminili.
Il Paese più medagliato? Nella pallavolo maschile La Nazione che ha vinto più medaglie olimpiche è l’ex Unione Sovietica (URSS) che ha totalizzato finora 6 podi: 3 ori, 2 argenti e un bronzo.
Nella pallavolo femminile l’ex Unione Sovietica condivide il primato di nazione con più podi olimpici con il Giappone, entrambe con 6 medaglie: 4 d’oro e 2 d’argento l’URSS, e 2 ori, 2 argenti e 2 bronzi il Giappone.
Chi ne è stato l’inventore? William G. Morgan, professore di educazione fisica del Massachusset, nel 1895.
E l’Italia? La Federazione Italiana di pallavolo (FIPAV) fu istituita nel 1946, un anno prima della nascita della Federazione Internazionale del Volley.
Le caratteristiche della disciplina
La pallavolo è uno sport di squadra in cui si richiede il controllo della palla in fase di rimbalzo, necessita pertanto di precisione nell’esecuzione tecnica e grande confidenza tra i giocatori al fine di costruire azioni di attacco e difesa efficaci.
Considerata la grandezza del campo e il numero di giocatori che lo occupano, si evince che il tipo di sforzo è orientato all’intensità, movimenti brevi ed intensi in cui si richiede l’espressione di elevati livelli picchi di forza. E’ considerato, da un lato, uno sport asimmetrico, considerate alcune gestualità tipiche (come la schiacciata) che interessano un arto per volta. A livello muscolare, gli arti inferiori risultano particolarmente sollecitati, considerati i salti ripetuti mentre per gli arti superiori si alternano azioni di precisioni ad azioni di forza e precisione mono e bilaterali.
Il contenuto dell’allenamento è fortemente centrato sull’aspetto tecnico-tattico e prevede esercitazioni a carattere funzionale tese a migliorare la stabilità e l’equilibrio dei segmenti corporei in fasi di volo e/o negli istanti di contatto con la palla.